E'
vero che elementi di continuità con il governo Berlusconi, quello Monti
ne ha offerti già alcuni: chiedere ai valsusini per quanto rigarda la
repressione del dissenso; il tentativo di eliminare i controlli nelle
aziende (ed in parte ci stanno riuscendo); l'attacco frontale
all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, per citarne qualcuno. E
quanti auspicavano toni meno macchiettistici, del governo Monti rispetto
al precedente, dovrebbero mostrarsi delusi.
Certo
l'autorevolezza di Monti di fronte alle personalità internazionali è
senza dubbio più elevata di quella del caimano. E' vero che Angela
Merkel non sarà costretta a subire i "bubu settete" di Berlusconi e
nessun fotografo immortalerà Monti nel fare il gesto delle corna. Ma
agli italiani tocca registrare una battutina dietro l'altra, fatta
dagli esponenti di questo governo, che rispecchiano pienamente quelle
che non si vergognavano di fare i loro predecessori. Il ritornello pure è
confermato e canta di italiani sfaticati, in pieno stile "anti-dago".
Così,
dopo le battutte sulla monotonia del posto fisso pronunciata da Monti
alla quale i giovani devono perdere l'abitudine, e passando per gli
"sfigati" di Martone e le allusioni ai bamboccioni della Cancellieri, si
arriva ad Elsa Fornero che pronuncia nei confronti degli italiani il
più classico e diffuso degli epiteti: "mangia-pasta".
Il
fatto sarebbe avvenuto ieri, quando Elsa Fornero, ha accolto la
richiesta di incontro di alcune attiviste che avevano occupato il
ministero del Lavoro. Si trattava di giovani precarie o disoccupate, che
quando hanno chiesto alla ministra un commento sul reddito di
cittadinanza, si sono sentite rispondere che «l'Italia è un Paese ricco
di contraddizioni, che ha il sole per 9 mesi l'anno e che con un
reddito base la gente si adagerebbe, si sederebbe e mangerebbe pasta al
pomodoro».
La
ministra che piangeva per i sacrifici dei pensionati, saprà pure che
con una busta paga da precario o da cassintegrato, la pasta al pomodoro
sta spesso diventando un lusso per gli italiani. Se, quindi, anzichè
lanciare epiteti tra un attacco alle pensioni ed una restrizione dei
diritti dei lavoratori, questo governo avesse la buona coscienza di
promuovere politiche per il lavoro capaci di migliorare le condizioni di
vita delle persone, saremmo contenti di offrire alla ministra Fornero
anche un buon bicchiere di vino. Ovvio che dovrà accontentarsi di un
novello della più vicina cantina sociale.
per trovare un lavoro serve l''intervento di uno speleologo ormai
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