Il comitato referendario "Firmo, voto, scelgo"
invita a firmare per i quesiti referrendari che abolirebbero il
cosiddetto Porcellum. Questo comitato, al quale hanno aderito anche Veltroni, Vendola e Di Pietro,
promotori quindi del referendum, dice che bisogna firmare (riprendo
testualmente dal loro sito) "per ridare al cittadino il diritto
costituzionale di scegliere i propri rappresentanti attraverso i collegi uninominali".
Ora, l'ultima volta che si è votato alle elezioni politiche con sistema maggioritario uninominale, è stato il 2001. Si votò con la legge Mattarella (denominata Mattarellum) che Veltroni, Vendola e Di Pietro vogliono ripristinare.
Vi ricordate com'erano fatte le schede elettorali dei collegi uninominali, attraverso i quali, secondo il comitato referendario si restituirebbe "al cittadino il diritto costituzionale di scegliere i propri rappresentanti"?. Erano fatte così:
In pratica, ad ogni lista o gruppo di liste era associato un solo nome. Facciamo un esempio concreto.
Il 13 maggio 2001, quando si votò con la legge Mattarella che Veltroni, Vendola e Di Pietro vorrebbero far resuscitare, nel mio collegio di Vasto i cittadini potevano scegliere tra tre nomi: uno di centrosinistra; uno di centrodestra ed uno dell'IdV che quell'anno si candidò da sola.
La scheda per le elezioni al collegio uninominale di Vasto si presentava pressappoco così:
Un elettore vastese di centrosinistra, o votava Mariotti o niente; se ad un elettore dell'IdV non piaceva Giuseppe Di Francesco non aveva altre alternative che non votare; stessa cosa per gli elettori di centrodestra a cui doveva star bene per forza Carlesi, perchè altri non poteva sceglere.
E chi aveva deciso di candidare Mariotti per il centrosinistra, chi aveva deciso di candidare Di Francesco per l'IdV e chi Carlesi per il centrodestra, se non i capi partito?
E allora, è oppure no una truffa politica dire, come fanno Veltroni, Vendola e Di Pietro, che tornare al Mattarellum serve "per ridare al cittadino il diritto costituzionale di scegliere i propri rappresentanti attraverso i collegi uninominali"? Mi pare evidente che la risposta è SI, QUESTO REFERENDUM E' UNA TRUFFA.
La risposta dei cittadini a questa truffa politica è NON FIRMARE.
Ora, l'ultima volta che si è votato alle elezioni politiche con sistema maggioritario uninominale, è stato il 2001. Si votò con la legge Mattarella (denominata Mattarellum) che Veltroni, Vendola e Di Pietro vogliono ripristinare.
Vi ricordate com'erano fatte le schede elettorali dei collegi uninominali, attraverso i quali, secondo il comitato referendario si restituirebbe "al cittadino il diritto costituzionale di scegliere i propri rappresentanti"?. Erano fatte così:
In pratica, ad ogni lista o gruppo di liste era associato un solo nome. Facciamo un esempio concreto.
Il 13 maggio 2001, quando si votò con la legge Mattarella che Veltroni, Vendola e Di Pietro vorrebbero far resuscitare, nel mio collegio di Vasto i cittadini potevano scegliere tra tre nomi: uno di centrosinistra; uno di centrodestra ed uno dell'IdV che quell'anno si candidò da sola.
La scheda per le elezioni al collegio uninominale di Vasto si presentava pressappoco così:
Un elettore vastese di centrosinistra, o votava Mariotti o niente; se ad un elettore dell'IdV non piaceva Giuseppe Di Francesco non aveva altre alternative che non votare; stessa cosa per gli elettori di centrodestra a cui doveva star bene per forza Carlesi, perchè altri non poteva sceglere.
E chi aveva deciso di candidare Mariotti per il centrosinistra, chi aveva deciso di candidare Di Francesco per l'IdV e chi Carlesi per il centrodestra, se non i capi partito?
E allora, è oppure no una truffa politica dire, come fanno Veltroni, Vendola e Di Pietro, che tornare al Mattarellum serve "per ridare al cittadino il diritto costituzionale di scegliere i propri rappresentanti attraverso i collegi uninominali"? Mi pare evidente che la risposta è SI, QUESTO REFERENDUM E' UNA TRUFFA.
La risposta dei cittadini a questa truffa politica è NON FIRMARE.
Mi chiedo perchè non tenti di dare uno sguardo più da lontano, di usare cioè una finestra temporale più ampia.
RispondiEliminaLa storia non inizia con la scheda da segnare nel seggiio, essa nasce al momento della formulazione delle liste elettorali.
Ora, mi chiedo come si possa confondere un sistema con una lunga lista di nomi in un ordine predefinito, che automaticamente rendono il voto anonimo, con collegi uninominali, che anzi potrebbero essere criticati per un eccesso di personalizzazione.
Qui, sarebbe miope non accorgesene, il candidato ci mette la faccia, ci mette tutto sè stesso, perchè se perde la sua lista, sarà chiaro a tutti che è proprio quello specifico canidato che ha perso.
Quindi, è evidente che le segreterie dei partiti non possono certo scegliere candidati solo in base a certi rapporti interni agli stessi partiti, devono prendere in considerazione in una certa misura, e io credo in misura preponderante, il gradimento elettorale di quel candidato.
E infine, come non accorgersi che questo referendum metterà in movimento un nuovo dibattito, e che quindi la bocciatura del porcellum costringerà le forze politiche ad affrontare il problema del sistema elettorale. Mi chiedo come si possa preferire di rimanere con l'attuale sistema.
Vincenzo, ho scritto altri due post sul tema ed in entrambi la finestra temporale era molto più ampia. Ti invito a leggerli.
RispondiEliminaSo bene che la storia non inizia con una croce apposta in cabina elettorale, ma non capisco davvero come tu sia arrivato a questa conclusione dalla lettura del mio post. Il senso di quanto scritto guarda invece proprio alla scelta del candidato che, oggettivamente (e sottolineo questa parola) non è data agli elettori, cosa che invece tentano di fare credere i promotori del referendum.
Mi chiedi di guardare più lontano. Piuttosto occorre guardare dentro… i partiti ed è lì che ho voluto lanciare la freccia, quando riferendomi nettamente alle scelte. Tu dici che i partiti, con il sistema uninominale, scelgono i candidati in misura preponderante considerando il gradimento elettorale di quel candidato. Ho due obiezioni da fare, a questa tua considerazione.
La prima è che ti manca un passaggio: i partiti, con l’uninominale, sceglievano (e così sarà verosimilmente anche dopo, se dovesse passare questo referendum) guardando al gradimento elettorale nella rosa di nomi graditi ai capi partito. Insomma, il nome viene fuori semmai dall’intersezione delle due condizioni: gradimento elettorale e gradimenti dei capi partito (e non solo). Evidentemente la prima condizione serve per vincere l’elezione; la seconda per consolidare un potere interno (e non solo).
La seconda obiezione è che, seppure la scelta del candidato non fosse “inquinata” dalle esigenze di capi partito, avremmo candidati che più che rispondere a scelte di carattere politico, risponderebbero a criteri di marketing elettorale. Siamo nella condizione di trasformare la politica in una sorta di votificio, anziché considerarla strumento per perseguire obiettivi di migliore civitas.
E, per seguire il tuoi punti, infine ti chiedo: come non accorgersi che se con il mattarellum si finisce dalla padella alla brace, sarà più difficile uscire da quest’ultima, dal momento che con il loro appoggio al referendum i cittadini avrebbero fornito ai capi partito l’abili per mantenere in vita un sistema elettorale che di fatto, quando fu applicato, non ottenne i risultati di rappresentatività e governabilità propagandati? Non staremmo perciò sottraendo la questione “legge elettorale” ad una più ampia ed utile discussione per trovareun migliore sistema di voto?
Non so cosa aggiungere, prendo atto che un parlamento di nominati è per te la padella, e la legge proposta da Mattarella è la brace.
RispondiEliminaPoichè ciò a cui tieni è il principio proporzionale, il resto è per te meno che niente. A quanto deduco, pensi che alla fine il porcellum è troppo vergognoso perchè qualcuno alla fine non lo cambi, mentre il mattarellum non ti sembra abbastanza vergognoso, e quindi rischia davvero di rimanere e di non essere più cambiato.
Eppure, siamo andati alle urne già due volte col porcellum, sarà difficile che il parlamento possa cambiarlo in questa legislatura, visto che la caduta di Berlusconi, a causa della resistenza offerta da lui e dalla sua corte, avverrà col botto, sarà un evento dramamtico e drammatizzato.
Io mi contento di eliminare le liste anonime che traggono la propria legittimità solo dal leader maximo, e credo che qualsiasi norma sia meglio di quelle attuali in materia elettorale.
Vado per punti…
RispondiElimina“Non so cosa aggiungere, prendo atto che un parlamento di nominati è per te la padella, e la legge proposta da Mattarella è la brace.”
Per me, se al posto di una lista di nomi in ogni collegio, i capi partito scelgono un solo nome da candidare, il Parlamente rimane un’istituzione di nominati.
“Poichè ciò a cui tieni è il principio proporzionale, IL RESTO È PER TE MENO CHE NIENTE.”
E’ una tua deduzione non riscontrabile in alcun mio passaggio.
“A quanto deduco, pensi che alla fine il porcellum è troppo vergognoso perchè qualcuno alla fine non lo cambi, mentre il mattarellum non ti sembra abbastanza vergognoso, e quindi rischia davvero di rimanere e di non essere più cambiato.”
Penso che sul porcellum siano state comprese le aberrazioni, perché contestato da tutti, compreso il suo ideatore. Sul mattarellum c’è una certa convergenza politica a ritenerlo valido, che non lascia passare critiche. E’ evidente, quindi, che il mattarellum potrà essere considerato come una buona legge elettorale, nonostante oggettivamente non abbia soddisfatto le aspettative propagandate. Alle considerazioni che ho già fatto in un altro mio post (http://postillanea.blogspot.com/2011/09/linutile-scelta-tra-porcellum-e.html), sono da aggiungere la antidemocratica pratica elle liste civetta, che con il mattarellum trovavano motivi per proliferare.
“Eppure, siamo andati alle urne già due volte col porcellum, sarà difficile che il parlamento possa cambiarlo in questa legislatura, visto che la caduta di Berlusconi, a causa della resistenza offerta da lui e dalla sua corte, avverrà col botto, sarà un evento dramamtico e drammatizzato”
La caduta di Berlusconi non preclude la possibilità di un governo che riesca a fare una buona legge elettorale con la quale andare successivamente alle urne. Anche se il rischio che tu indichi è reale. Ma significherebbe in sostanza che le forze politiche, in realtà, non vogliono davvero rinunciare a comporre il Parlamento secondo le loro volontà.
“Io mi contento di eliminare le liste anonime che traggono la propria legittimità solo dal leader maximo, e credo che qualsiasi norma sia meglio di quelle attuali in materia elettorale.”
E dove traggono legittimità, invece, i nominati del collegio uninominale, se non dai leader di partito?